Tour de France 2024, un velo di delusione per gli organizzatori: “Speravamo ci fosse lotta fino all’ultima tappa”

Il Tour de France 2024 ha regalato alcuni momenti di grandissimo spettacolo sportivo, soprattutto con le memorabili azioni di Tadej Pogačar e con i tentativi di Jonas Vingegaard e Remco Evenepoel di far valere le proprie qualità. Qualche fuga è riuscita ad arrivare al traguardo e un po’ di pepe alla corsa l’hanno data le lotte per la Maglia Verde, vinta da Biniam Girmay, e per la Maglia a Pois, portata a casa da Richard Carapaz.

Complessivamente, però, gli organizzatori della corsa più importante del mondo speravano in qualcosa in più, dal punto di vista della “battaglia sportiva”. A manifestare questo pensiero, con un pizzico di delusione, è Thierry Gouvenou, direttore tecnico del Tour: “Le cadute che sono avvenute in primavera hanno avuto un impatto enorme – le parole dell’ex corridore francese, raccolte da DH – Si vedeva che Vingegaard non fosse al 100 per cento e, nonostante quel che ha fatto Evenepoel, non c’è stato peso rispetto a quello che ha saputo fare Pogačar. Lui ha sfoderato azioni incredibili, ma crediamo che ci sia stato meno equilibrio di quanto poteva esserci a causa delle cadute precedenti”.

Gouvenou aggiunge: “Sulla carta era tutto perfetto, con quattro grandi corridori (i tre sopracitati e Primož Roglič, costretto al ritiro a metà gara – ndr) che avrebbero dovuto lottare per settimane. Non è stato così, ed è un peccato, perché avevamo disegnato il percorso affinché ci fosse battaglia fino alla fine“.

Il “disegnatore” dei Tour de France è tornato anche a esprimersi sulle tappa pianeggianti: “Complessivamente, ci sono state cose bellissime, con tappe che sono state fantastiche – argomenta Gouvenou – Ma abbiamo avuto un problema con le giornate per i velocisti. Non è successo nulla per ore e ore, perché si sa già quale sarà lo scenario”.

E quindi? “Quindi voglio ridurre la percentuale delle volate nell’arco del Tour, perché dobbiamo presentare un volto diverso del ciclismo. Abbiamo bisogno di più dinamismo, rispetto a queste tappe che si svolgono senza movimenti e che sono orribili da guardare. Comprendiamo che ci possano essere dei momenti di rilassamento, ma in questa edizione è stato sistematico che le tappe da volata fosse congelato. Non c’è stato alcun tentativo di cambiare le carte in tavola”.

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